Alberto Rimedio: la voce della Nazionale Italiana di Calcio
C’è sempre molta attesa quando in tv gioca la Nazionale, che sia una partita amichevole o una Coppa del Mondo. Più di 20 milioni in media i telespettatori davanti ai canali RAI, tenendo conto che il record di una partita della Nazionale di Calcio è di 32,7 milioni relativa alla finale del Campionato del Mondo in Spagna, vinta dall’Italia contro la Germania Ovest per 3-1.
La visione di una partita non è solo immagini, un pallone che deve entrare nella porta, ma è anche voce di commento, un racconto, la cosiddetta telecronaca che accompagna gli ascoltatori tra gioie e dolori alle imprese degli Azzurri o delle squadre varie.
Il telecronista diventa punto di riferimento, come un coach di una squadra. Negli anni i commentatori sono stati tantissimi dai pionieri come Nicolo Carosio a Nando Martellini e Bruno Pizzul. Tra le figure più recenti ritroviamo Marco Civoli, Stefano Bizzotto, Sandro Piccinini, Massimo Caputi e Fabio Canessa. Ma, da qualche anno, la voce titolare per la Rai è Alberto Rimedio, che con la sua professionalità e pacatezza “familiare”, racconta le imprese della Nazionale, coadiuvato da Lele Adani.
La Nazionale Italiana ha vinto 4 Campionati del Mondo FIFA (1934, 1938, 1982, 2006) e 2 Campionati Europei UEFA (1968, 2020) (disputato nel 2021). Non ci sono notizie sui telecronisti delle finali vinte dall’Italia del ‘34, ’38 e ’68. Molti ricorderanno, certamente, la famosa frase ripetuta per tre volte da Nando Martellini nella finale vinta dall’Italia contro la Germania per 3-1: “CAMPIONI DEL MONDO! CAMPIONI DEL MONDO! CAMPIONI DEL MONDO!”, alludendo, appunto, alla terza coppa vinta dalla Nazionale.
Nel 2006, invece, ai microfoni c’era Marco Civoli per la RAI e Fabio Canessa per Sky Sport. Nel 2020 (2021, per il Covid) la telecronaca della finale venne affidata in extremis a Stefano Bizzotto, a causa della positività di Alberto Rimedio, che aveva commentato la competizione fino alle semifinali.

Ed è proprio Alberto Rimedio che abbiamo voluto incontrare per raccontarci il suo lavoro, a pochi giorni dalle qualificazioni dei Mondiali di Calcio, quando la Nazionale Italiana giocherà a Oslo contro la Norvegia, e in casa a Reggio Emilia contro la Moldavia.
Qual è stata la sua prima telecronaca? Prima partita e primo goal della Nazionale Italiana di Calcio?
Bari, Stadio San Nicola, settembre 2014, alla guida della Nazionale c’era Antonio Conte. La partita finì 2-0 e il primo gol fu proprio quello di Ciro Immobile.
Ha un modello di riferimento tra i grandi telecronisti del passato?
Il mio modello, in primo luogo è lo stile RAI, dove il protagonista è la partita e non il telecronista. Fondamentale che emerga il racconto, la storia e l’ambientazione del match. Lo spettatore ha bisogno di un linguaggio formale e non solo tecnico. Il mio riferimento senza dubbio Nicolo Carosio, Nando Martellini e Bruno Pizzul.
Lei commenta partite di calcio e ha giocato nella primavera della Sampdoria, ma qual è il suo sport preferito?
Sono molto appassionato di altri due sport: il ciclismo e il pugilato, sport che seguo assiduamente soprattutto in tv.
Come si prepara una partita, dal punto di vista tecnico?
La telecronaca di una partita non è solo un racconto in diretta. Bisogna studiare tutto il contesto a partire dal luogo dove si svolge la partita. Conoscere i campionati, studiare la squadra e conoscere bene le caratteristiche dei giocatori. Per esempio, adesso mi sto preparando per la Moldova, che sarà la prossima avversaria dell’Italia, quindi, è importante studiare una squadra che è meno famosa di una Spagna, di una Germania o di un Brasile.
Una cena a casa sua per vedere una partita che chiaramente non deve commentare. Cosa prepara da mangiare per i suoi ospiti? Cucina o ordina le pizze?
Le do una risposta secca. Avendo poco tempo, sicuramente i miei commensali mangeranno una pizza da asporto!!
Maradona, Pelè, Platini, Rivera, Baggio, Maldini. Un’interminabile lista di “campioni” o “fuori classe”. Come continuerebbe questa lista aggiungendo almeno tre nomi?
Non ho dubbi anche se la lista sarebbe molto più ampia. Io aggiungerei Messi, Zidane e Cruijff, ma oserei aggiungere un calciatore che sicuramente darà delle soddisfazioni da grande campione, mi riferisco a Lamine Yamal, il giocatore spagnolo del Barcellona.
Abbiamo parlato soprattutto di calcio. Ma quali sono le sue passioni, i suoi hobby, che non hanno nulla a che vedere con lo sport?
Mi piace molto viaggiare per il mondo. A volte approfitto, delle mie incursioni lavorative per ampliare il mio soggiorno e visitare anche la città che ci ospita e conoscere i suoi colori le sue atmosfere, i suoi musei e monumenti.
Note dell’autore: Salvo Ardizzone, vive a Roma, attivista nel volontariato sociale, si occupa di pittura, fotografia, scrittura e arte pop. Alcune sue opere sono state esposte in diverse gallerie e mostre nazionali.