Sanremo non è Sanremo senza Vincenzo Mollica
La data del 20 Gennaio 2020 sarà certamente ricordata per un addio importante. Quello del giornalista Vincenzo Mollica che, inutile negarlo, è un baluardo del giornalismo italiano e che ha saputo raccontare con grazia e delicatezza tutto il mondo del’arte e dello spettacolo, dai film ai fumetti. Eppure anche per lui è arrivato il momento della pensione e il tempo di lasciare quel microfono con cui, nel corso di quarant’anni di carriera, ha intervistato centinaia di migliaia di personaggi. L’annuncio era nell’aria da un po’ di tempo, ma ora trova la sua conferma definitiva. Oltre all’età raggiunta, settantasei, a portare Mollica alla conclusione della sua avventura professionale, è anche la sua malattia. Non è un segreto, infatti, come da lui stesso dichiarato nel mese di febbraio del 2019, in un’intervista a Il Corriere, di essere affetto dal morbo di Parkison, dal diabete e da una cecità quasi completa a causa di diverse patologie che lo hanno colpito fin dall’infanzia. Aggiungendo, inoltre, che è grazie ad Andrea Camilleri, che lo ha spronato a non abbattersi e a sviluppare gli altri sensi. Ignorando che cosa sia la depressione. Affermando, poi, che i suoi due sostegni sono soltanto due, ossia, la famiglia ed il lavoro. Quindi, finalmente, il serafico giornalista potrà dedicarsi il giusto riposo e i suoi affetti più cari. Peccato, però, che la data del suo congedo, sia a pochi giorni prima dell’inizio della settantesima edizione del Festival di Sanremo. Una manifestazione particolarmente cara a Mollica e che si identifica con lui, soprattutto per le sue imperdibili e inimitabili interviste dal famoso balconcino, prima dell’inizio delle serate. Proprio per questo, il suo amico Fiorello, venuto a sapere del fatto, immediatamente si è mosso, denunciando come non sia possibile cominciare un Festival di Sanremo senza il “balconcino” di Mollica. Rivolgendo un accorato appello alla Rai dichiara:“Si faccia qualcosa come un contratto da consulenza esterna”. La proposta dello showman siciliano, non è certo assurda o fuori luogo, visto che i contratti di consulenza esterna non sono una pratica sconosciuta alla Rai, che ne fa anche un eccessivo uso talvolta. Esempi ce ne sarebbero davvero tanti, quanto il più eclatante che riguarda, appunto, Bruno Vespa, che da tempo, pur superando l’età pensionabile, continua a condurre normalmente e naturalmente il suo programma Porta a Porta. Se poi, si tratta, del bonario giornalista, capace di intervistare gli artisti più amati e dotato di una preziosa conoscenza dello spettacolo e della cultura, tale da farne la memoria storica dello stesso, ci sembra che tale atto sia davvero doveroso. Anche perchè Mollica se lo merita e anche perchè senza di lui Sanremo non è davvero Sanremo.