La Corrida – dilettanti allo sbaraglio

Quando La Corrida approda in Tv ha già alle spalle una sua storia, ed anche importante. Infatti, nasce alla radio nel 1968 e per ben 11 anni va in onda il giovedì all’ora di pranzo per allietare le estati degli italiani che si divertono ad acoltare le esibizioni dei cosidetti “dilettanti allo sbaraglio”. Perchè l’idea è proprio quella di dare la possibilità a chi sa fare una qualsiasi cosa, che non sia un professionista, ma abbia semplicemente voglia di esibirsi, senza avere velleità o aspirazioni artistiche, la possibilità di farsi vedere per divertirsi e divertire. L’ideatore e il conduttore del programma è Corrado, uno dei padri, dapprima della radio e poi della televisione prima pubblica e poi di quella commerciale, che accarezzava già da tempo l’idea di portare in tv il suo successo radiofonico, ma davvero dubbioso sul fatto che i concorrenti potessero perdere la loro spontaneità davanti alle telecamere. Ma finalmente, nell’estate del 1986, il presentatore trova il coraggio di portare la sua creatura sugli schermi di Canale5. Grazie alla freschezza e alla spontaneità della trasmissione, sapientemente condita dall’ironia e dall’eleganza dello stesso, il programma si rivelerà uno straordinario successo. Sostanzialmente il meccanismo non cambia, rimanendo identico a quello radiofonico: persone che nella vita fanno tutt’altro, si mettono in gioco in un’esibizione che va dal canto al ballo, dall’imitazione alle performances più stravaganti. I concorrenti vengono introdotti dalla valletta di turno su un simpatico jingle e accolti da Corrado che scambiandoci qualche parola, dà al pubblico la possibilità di conoscerli, per poi farli esibire e valutare dallo stesso. Le esibizioni, infatti, vengono decise dallo stesso pubblico, giudice insindacabile, che allo scoccare del verde del semaforo presente in studio, si esprime con ovazioni e applausi, quando gradisce l’esibizione, oppure con fischi e campanacci, quando avviene il contrario. La sapiente miscela di sottile ironia e bonaria cattiveria di Corrado e l’atmosfera di familiarità e da sagra del paese, ne decretano il successo in tutte le 10 edizioni da lui condotte. Alcune puntate toccano i 10 milioni di telespettatori, con una media di 7 milioni e il 30% di share. Ma lo straordinario successo non si fermerà alle prime edizioni, ma lo accompagnerà ogni anno. Infatti, da varietà estivo, nelle stagioni successive, viene spostato prima in primavera, poi in autunno, per fronteggiare e battere i tradizionali spettacoli del sabato sera della RAI.

A divertire i telespettatori, oltre alle esibizioni dei dilettanti, si aggiunge anche il rapporto di Corrado con il maestro Roberto Pregadio, che lo accompagna dalla prima puntata in radio e che ne diventa inconsapevole spalla. Ma anche i simpatici siparietti che si creano con quella che può essere considerata la sua valletta storica, Antonella Elia, che si presta ad essere riuscitissima e consapevole vittima dell’ironia del presentatore.

Nel 1997, nell’ultima puntata dell’edizione, Corrado con un commosso commiato comunica la sua intenzione di abbandonarla, con il conseguente ritiro dalle scene. E stavolta la frase con cui dava appuntamento al suo pubblico dopo la pubblicità, “…E non finisce qui”, purtroppo non si realizzerà più, poiché Corrado, scomparirà dopo poco tempo. Nonostante l’assenza di Corrado, il programma sarà ripreso successivamente, dapprima da Gerry Scotti per bene otto edizioni e per una sola, da Flavio Insinna, non riuscendone mai ad eguagliarne il successo. Dopo quasi dieci anni dall’ultima edizione su Canale 5, Carlo Conti riporta La Corrida in RAI, con l’annunciato tentativo di omaggiare, dapprima, il suo creatore, poi di ridare al programma la sua autenticità. Per quanto possano essere state buone le intenzioni del conduttore toscano, certamente non può dire di esserci riuscito. Alcuni programmi sono assolutamente identificativi con il presentatore e La Corrida è proprio uno di questi. La trasmissione funzionava proprio perchè c’era Corrado, insostituibile con il suo modo di fare ed essere che aveva imprescindibilmente impresso nell’anima della trasmissione. Per quanto il volenteroso Conti abbia voluto riprendere le atmosfere e il rito della Corrida, la missione è certamente fallita. Non solo perchè l’abbronzato presentatore ha cercato di “formattizzare” un programma che di per sè ha generato format, ma soprattutto perchè il vero senso del programma, oramai non esiste più. La Corrida, infatti, per l’epoca in cui è andato in onda, è stato un programma rivoluzionario, in quanto metteva al centro le persone comuni, in un periodo in cui la televisione viveva essenzialmente di personaggi famosi. Oggi, invece, in cui la televisione si alimenta prettamente di NIP, tale scelta è a dir poco pleonastica. Ma, nonostante ciò, il pubblico mostra ancora di gradire le esibizioni dei dilettanti allo sbaraglio, segno che un programma se fatto con semplicità e spontaneità non conosce crisi temporali. Ma se la trasmissione riesce a raggiungere ancora un buon ascolto, ciò è dovuto sicuramente anche all’affettivo ricordo di Corrado nei cuori dei telespettatori, che è indissolubilmente legato al nome de La Corrida. E la riprova di ciò arriva proprio con la serata omaggio che Canale 5 ha fatto lo scorso 8 Giugno, in occasione del ventennale della sua scomparsa, trasmettendo l’ultima puntata della trasmissione condotta proprio da Corrado, che ha totalizzato 2.478.000 spettatori con il 13.8% di share. Veramente un ottimo risultato per una puntata trasmessa vent’anni fa!

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