Sbarco sulla Luna

Nella giornata del 20 Luglio di esattamente 50 anni fa avviene un evento che è destinato a segnare l’intera umanità. Alle 19,28 di domenica 20 luglio 1969 inizia, infatti, l’avventura più lunga della televisione italiana: la telecronaca dello storico sbarco sulla Luna.

Lo Studio 3 della Rai in via Teulada a Roma è il crocevia di attese ed emozioni provocate dalle oltre 28 ore di diretta, la più lunga che la Rai abbia mai fatto, condotta da Tito Stagno, Andrea Barbato, Piero Forcella e, in collegamento da Houston, Ruggero Orlando. Aldo Falivena coordina la regia della non-stop televisiva, che secondo un recente sondaggio online di Focus è, insieme all’attentato alle Torri Gemelle del 2001, l’evento mediatico che maggiormente ha lasciato un segno nella memoria degli italiani.

Per la telecronaca del secolo, ogni sede Rai ha giornalisti, ospiti, programmi speciali, numerosi collegamenti con la sede centrale: 250 le persone impiegate, tra cronisti, tecnici e operai, mezzo migliaio gli invitati. Come afferma Andrea Barbato: “Anche la televisione, sia pure giovane d’anni, entra nell’era spaziale”. In pochi mesi, la tecnica dell’informazione è rivoluzionata e il linguaggio televisivo subisce mutamenti irreversibili. L’apice della diretta, minuto per minuto, si ha alle 04,57 (ora italiana) quando Neil Armstrong, il primo uomo a toccare il suolo lunare, dice una frase da libro di testo ascoltata da milioni di telespettatori incollati davanti agli schermi: “Un piccolo passo per un uomo, un balzo gigantesco per tutta l’umanità”.

Le immagini del “nuovo mondo”, trasmesse dai centri spaziali di Houston e Cape Kennedy, sono emozionanti e i presentatori nascondono a fatica la commozione.

Non manca un momento di tensione in studio: tra l’incertezza delle trasmissioni dell’epoca e il tentativo di rubare la scena, Tito Stagno, che ha studiato alla lettera i manuali forniti dalla Nasa, anticipa di qualche secondo – con l’ormai storico “ha toccato” – il primo passo di Neil Armstrong.

In realtà, a toccare è stata una sorta di antenna, e non il modulo vero e proprio. Ruggero Orlando, dagli Usa, reagisce indispettito: “No, mancano ancora dieci metri”. E fra i due comincia un memorabile battibecco, tra le risate e gli applausi degli ospiti in studio, facendo andare su tutte le furie il corrispondente dagli Usa, che poco dopo replica con un “ha toccato in questo momento”.

La tensione si scioglie con un applauso dallo studio di Roma, condiviso anche da Tito Stagno. Il dibattito su chi avesse pronunciato effettivamente la frase rimane ancora aperto, ma la consapevolezza che quell’evento andasse assolutamente visto e condiviso, portano all’assalto dei negozi di elettrodomestici per accaparrarsi un televisore e godersi le prime immagini in bianco e nero di un uomo sulla Luna, che vengono viste in diretta, in Italia da più di 20 milioni di telespettatori, da oltre 30 alla registrazione del giorno dopo, e da almeno 900 milioni di persone sparse in tutto il mondo. Quella notte si ha, in aggiunta, un’altra piccola grande rivoluzione riguardante la televisione italiana, che in quest’occasione dimostra di essere diventata matura e capace di raccontare in maniera perfetta ed esaustiva i grandi avvenimenti della storia diventandone di fatto l’assoluta protagonista. Ancora oggi a distanza di cinquant’anni l’avventura dei tre piloti americani fa sognare non solo tutti quelli che all’epoca assistettero al grandioso evento, ma anche coloro che per ragioni anagrafiche non hanno potuto farlo. Ed è per questo che per tale occasione la televisione tutta ha deciso di dedicare un’intera programmazione settimanale all’anniversario di tale avvenimento e ancora una volta i dati di ascolto sono stati sensazionali. Basta pensare solo alla più attesa trasmissione dedicata al tema, Quella notte sulla Luna, condotta da Piero Angela e suo figlio Alberto, che per l’occasione ritornano in video insieme dopo più di vent’anni e che riescono con i loro racconti a conquistare, in una serata particolarmente estiva, 2.479.000 telespettatori con il 18,2%. Segno che la luna continua e continuerà ad affascinare sempre l’uomo, seppur già conquistata da mezzo secolo.

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