Specchio Segreto di Nanni Loy

Uno dei programmi più rivoluzionari della televisione italiana vede la luce nel lontano 1964 sull’allora Primo Canale della Rai, con la conduzione di uno dei più geniali e creativi autori e conduttori: Specchio Segreto di Nanni Loy.

La trasmissione basata sul meccanismo della candid-camera ha l’intento di avere un’introspezione comportamentale del classico cittadino italiano, mettendo però in risalto la psicologia della vittima impreparata, superando la comicità fine a se stessa limitata allo schernire il malcapitato. Tra le tante, rimarrà nella memoria televisiva la candid-camera nella quale lo stesso Loy inzuppa il proprio cornetto nei cappuccini dei clienti di un bar bolognese, che rimangono talmente basiti da non reagire. Sicuramente l’apparente calma dei malcapitati, è dovuta al fatto che, il cittadino di allora, ancora non è vaccinato all’uso invasivo delle telecamere, e mai avrebbe immaginato di essere vittima di uno scherzo pubblico. Ma soprattutto non avrebbe mai concepito l’idea, che queste ultime potessero uscire dalle mura di uno studio televisivo per poterlo seguire sino in strada e filmare i suoi comportamenti. La forza dirompennte dell’idea permette al programma di entrare direttamente nell’immaginario collettivo con solo sette puntate trasmesse. In realtà, l’esiguo numero di trasmissioni è dovuto alla mancanza delle liberatorie da parte dei protagonisti, necessarie per poter mandare in onda gli scherzi. Nonostante il divertimento che il programma riesce a regalare, non è esente da critiche, visto che viene accusato di prendere in giro la povera gente, che si ritrova a sua insaputa protagonista di esilaranti scherzi.

Nonostante le aspre critiche, la macanza di un programma originale e allo stesso stempo reale, che permettesse di fotografare immediatamente la realtà del Paese con i suoi cambiamenti, diventa quantomai necessario, così 13 anni dopo verrà varato un nuovo programma dello stesso Loy e sulla stessa falsariga di Specchio Segreto dal titolo Viaggio in seconda classe, proprio perchè le candid-camera vengono svolte all’interno di uno scompartimento di un treno e che, oltre al divertimento delle situazioni create si assisteranno a lunghi dialoghi con i viaggiatori su temi di grande attualità del periodo. Ma a dimostrazione di come la gente fosse cambiata e abbi abbia preso maggiore confidenza con la televisione, il numero delle liberatorie, a differenza di quanto avveniva con Specchio Segreto, raddoppiano. Ma, aumentano anche le critiche, soprattutto sull’autenticità delle situazioni.

Dopo Viaggio in seconda classe, le candid-camera entrano naturalmente nei palinsesti della televisione, invadendo anche altri programmi come Buonasera con…, dove lo stesso Loy, considerato d’ora in avanti il padre del genere, presenta un’antologia di candid-camera britanniche, e ancora nella trasmissione Tic. Tutti insieme compatibilmente, dove, grazie alla nuova tecnologia acquisita, le candid-camera vengono realizzate addirittura “in diretta”.

Dopo il grande boom, però, le candid spariranno dagli schermi della tv pubblica per apparire di nuovo su quelli della televisione commerciale, dove nel 1987, prima con Candid Camera, e poi con Smile, trasmissioni condotte entrambi da Gerry Scotti, rivrivaranno una nuova primavera per essere presenti anche con brevi filmati in altri programmi di varietà o di talk show.

Pur rimandendo un classico della televisione, le candid camere, perderanno poi, la loro forza e il loro senso con l’arrivo dei reality, che più di ogni altro genere metteranno in luce gli aspetti e i comportamenti delle persone, anche se, a differenza di quanto succedeva per le candid, tali atteggiamenti saranno sempre falsati visto che i protagonisti di tali programmi saranno sempre consci della presenza delle telecamere.

Le candid-camera, dunque, seppur considerate superate ormai, hanno comunque regalato nel corso degli anni uno spaccato di vita autentico, permettendo così di far conoscere realemente azioni e reazioni degli Italiani e questo grazie proprio a Nanni Loy, che è riuscito ad importare tale genere nel Bel Paese, e che sicuramente se non fosse scomparso troppo frettolosamente, avrebbe certamente regalato altre innovative idee alla televisione italiana.

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