Ilary senza Frontiere

Ormai è conclamato! Il tentativo di resuscitare i vecchi Giochi senza Frontiere riproponendoli nella nuova versione in onda su Canale 5 con la conduzione di Ilary Blasy con Alvin e con l’ambizioso titolo di Eurogames è ufficialmente fallito. Dopo, diciamo, un buon esordio, gli ascolti sono inesorabilmente precipitati fino a toccare un imbarazzante 9.8% di share con 1.944.000 telespettatori. Numeri impensabili e improponibili per la rete ammiraglia di Mediaset che dovrebbe, come minimo, raggiungere il 20% di share. Cosa che accade regolarmente con i programmi di punta e che ogni settimana regalano a Canale 5 risultati di tutto rispetto assolutamente in linea con la media di rete. Vedi ad esempio quelli della sanguinaria Maria De Filippi oppure della Barbarella nazionale. Eppure quella che sembrava un’operazione di grande rilievo, che avrebbe riportato finalamente a riunire tutta la famiglia davanti al televisore per guardare tutti assieme lo stesso programma, si è rivelata un’utopia. E chi ha tanto insisito per riportare in Tv uno dei programmi più amati della televisione è stata proprio la bella moglie di Totti, che pur di condurlo ha voluto rinunciare alla sua zona di confort, che poteva essere il Grande Fratello Vip, che nelle edizioni da lei condotte aveva ritrovato nuova linfa e l’aveva definitivamente consacrata come regina del piccolo schermo. Eppure, la Blasi, ha preferito rischiare lasciando un programma di sicuro successo di pubblico per un tentativo, che a dire il vero, già dalla preparazione lasciava non pochi dubbi sulla sua riuscita. Va comunque, dato merito alla ex letterina di avere avuto una buona dose di coraggio, oltre ad innegabile desiderio di rinnovamento per non adagiarsi sugli allori. Soprattutto in vista di un probabile flop, se non addirittura annunciato. Non staremo qui ad analizzare le cause di tale risultato, magari ci riserviamo di farlo in un articolo apposito, ma è innegabile che gli sbagli che hanno contraddetto questa edizione dei Giochi erano più che evidenti fin dall’inizio, come il periodo di programmazione, i giochi ripetitivi e la location. Ma in questo a questo marasma, l’unica scelta azzeccata è stata, sicuramente, quella di affidare il programma alla coppia Blasi-Alvin, che è risultata fresca e fuori dagli schemi. Ciò purtroppo non è bastato a salvare la trasmissione da un sonoro tonfo. Ma possiamo dire che, almeno, ha avuto il merito di mettere in risalto la forte personalità e l’intelligenza dell’ex letterina, che viene riconfermata anche dalle sue recenti dichiarazioni circa l’esito del programma. Infatti, invitata a commentare i risultati, Ilary ha così dichiarato: “Ho rimesso in piedi un gioco amarcord che può piacere o no, ma mi assumo il rischio perché l’ho fortemente voluto. Va bene, va male? In ogni caso ce ne faremo una ragione. Non è che muore qualcuno, sono altre le tragedie (…) Dati e risultati li lascio agli altri, non ci ho mai badato. Il dato di ascolto certamente è importante, non lo nego. Ma la personalità è più importante ancora”. Dichiarazioni forti, ma allo stesso tempo concrete e leggere che fanno apprezzare ancora di più la sua risolutezza e il modo di vivere e gestire il suo lavoro che dovrebbe essere, quantomeno, preso da esempio da tante sue colleghe. Difatti, tali commenti non sono sfuggiti alla terribile Selvaggia Lucarelli, che non è proprio tenera nei suoi giudizi, anzi alquanto tagliente, ma che in questo caso non nasconde il suo apprezzamento, tanto da scrivere su Twitter:”Comunque in mezzo alla pochezza di conduttrici che non sanno accettare l’insuccesso negli ascolti, una Blasi che commenta il suo flop con un semplice ‘Ce ne faremo una ragione’, diventa improvvisamente un gigante per intelligenza e senso della realtà“. Davvero uno splendido complimento e una bella osservazione da parte della penna più avvelenata del quotidiano Libero, che sicuramente avrà fatto piacere alla Blasi e che mette ancora di più in risalto quanto l’idea di quanto Ilary sia un personaggio senza sovrastrutture, anzi per rimanere in tema, davvero senza “frontiere”.

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